In attesa che le indagini facciano luce sulle modalità di assegnazione dei Mondiali di Qatar 2022, sui quali ci sono pesanti ombre di tangenti e scambi di favori, continua a tenere banco la questione relativa alle date nelle quali la rassegna iridata dovrebbe giocarsi. Fin qui, l’ipotesi più accreditata è quella della disputa nel mese di gennaio (come vuole l’Uefa, mentre la Fifa spinge per novembre), quando i principali campionati europei sarebbero costretti ad una prolungata sosta invernale con conseguente riorganizzazione dei rispettivi tornei. Nelle ultime ore, però, gli stessi club europei, rappresentati dal direttore generale del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, hanno proposto un nuovo periodo.
Intervenuto al ‘Times’, il dirigente dei campioni di Germania, si è fatto portavoce dei club europei, la cui convergenza sarebbe unanime sulla disputa dei Mondiali del Qatar nei mesi di aprile e maggio:
“Al momento ci sono due proposte sul tavolo: quella della Fifa per novembre e quella dell’Uefa per gennaio – dice Rummenigge – , la nostra proposta è un po’ diversa. La soluzione migliore secondo noi sarebbe quella di far giocare i mondiali tra i mesi di aprile e maggio. Farà comunque caldo, ma al massimo ci saranno 35 gradi e si potrebbe giocare tra le 19 e le 21.30”.
La soluzione è ancora lontana dall’essere individuata, poiché i fattori in ballo sono tanti e sono in molti gli attori a rivendicare le proprie ragioni. Solitamente disputati nel periodo estivo, tra giugno e luglio, per evidenti ragioni ambientali, i Mondiali del Qatar andranno collocati in un altro periodo dell’anno. La prossima settimana si ritroverà a Zurigo una task force della Fifa che dovrà valutare tutte le variabili prima di scegliere il mese in cui si giocherà il Mondiale. A giugno e luglio in Qatar le temperature possono superare anche i 50 gradi ed è chiaramente necessario spostare la rassegna in un periodo con condizioni più accettabili.
Ad aprile-maggio farebbe comunque caldo, ma il clima sarebbe influirebbe decisamente meno sulle prestazioni e sulla salute dei calciatori. L’ECA proverà a far valere le proprie ragioni, presentando la proposta alla Fifa il prossimo 3 novembre: dato il peso di cui gode il calcio europeo, i cui campionati sono al momento i più ricchi e i più competitivi, le possibilità di essere ascoltati dovrebbero essere elevate.
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